Vitamina D o vitamina del sole: cosa c’è da sapere
La vitamina D, definita anche vitamina del sole, è essenziale per regolare i livelli di calcio e fosforo nel sangue e permettere alle ossa di assorbire e fissare il calcio al fine di consolidare la loro densità e resistenza, quindi è molto importante per prevenire rischi di malattie dell’apparato scheletrico come osteoporosi e rachitismo. Oltre a quanto tradizionalmente riconosciuto, un’ulteriore serie di studi e ricerche sta dimostrando sempre di più il ruolo fondamentale della vitamina D nel proteggere anche altri organi e apparati del corpo. I polmoni, ad esempio, perché attenua gli attacchi d’asma, allergie e sindromi influenzali; i muscoli, in particolare il cuore perché efficace nella cura di disturbi cardiovascolari, l’apparato intestinale nell’ambito dello sviluppo di malattie autoimmuni come il morbo di Chron e la celiachia. Molto utile sembra risultare persino nella cura del cancro, grazie alla sua azione inibitrice relativa alla proliferazione delle cellule malate. Ulteriori studi ancora in attesa di conferma, tendono a dimostrare l’efficacia della vitamina D anche in caso di SAD (Disturbo affettivo stagionale), una forma di depressione che si manifesta nel periodo invernale a causa della riduzione della luce solare e la conseguente impossibilità dell’organismo di produrre vitamina D. Ecco perché dunque vitamina del sole: l’esposizione ai raggi solari permette alla pelle di sintetizzarla a beneficio di tutto l’organismo.
Le cause di una carenza di vitamina D sono svariate: mancata assunzione per colpa di un’alimentazione scorretta, inquinamento atmosferico, vestiti che coprono troppo, creme protettive, esposizione limitata ai raggi solari, pelle di colore scuro perché la melanina inibisce la produzione di vitamina D, scarsa capacità dei reni di convertire la vitamina D nella sua forma attiva, malattie da infiammazione e malassorbimento intestinale come morbo di Chron, celiachia e fibrosi cistica, obesità. Infatti la vitamina D viene estratta dalle cellule adipose, ma in caso di obesità, esse tendono ad immagazzinarla eccessivamente, impedendone un’adeguato rilascio nella circolazione sanguigna e causando un basso livello ematico che si traduce in carenza.
Ognuno di noi ha esigenze diverse e man mano che l’età avanza, necessitiamo di quantità maggiori di vitamina D. Tutto quello che possiamo fare per assicurare al corpo livelli adeguati di questa importante vitamina, è curare lo stile di vita approfittando del bel tempo per esporsi al sole, evitare di coprirsi troppo, evitare nei limite del possibile i luoghi ad alto inquinamento atmosferico, e curare l’alimentazione con una dieta bilanciata non solo per stimolare le cellule adipose a cedere quella immagazzinata, ma anche perché la vitamina D si trova allo stato naturale in alcuni alimenti funzionali da cui si può facilmente reperire: funghi, con maggiore concentrazione in alcune specie come quelli Shiitake giapponesi che crescono assorbendo molta luce solare, latte e latticini, pesce (aringa, crostacei e molluschi, merluzzo, salmone, sardine, sgombro, tonno), olio di fegato di merluzzo, uova (tuorlo).
In caso di carenza accertata e in presenza di patologie importanti, è sempre meglio comunque consultare il medico che deciderà come regolare i livelli di assunzione di vitamina D.
Autore: Rosa Bavetta