Carboidrati amidacei sì: a pranzo e a cena

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Nessuna indicazione della dieta mediterranea prevede l’esclusione dei carboidrati complessi da un regime alimentare finalizzato al dimagrimento. Neppure a cena, quando le normali attività della giornata volgono alla fine e il meritato riposo ci attende.  I carboidrati complessi, meglio se integrali, sono alimenti ricchi di fibre e amido. Abbinati a piccole quantità di grassi (olio extravergine di oliva), giusta dose di proteine (carne magra, pesce, legumi), e verdure, rendono il pasto completo, saziante e non più pericoloso per quanto riguarda l’indice glicemico. Gli alimenti soggetti a cottura, come pasta, riso e cereali in genere, se lasciati al dente, permettono alla digestione di avvenire nei tempi adatti a mantenere più a lungo il senso di sazietà. Nelle dosi medie di 80/100 gr ai  pasti principali, sono l’ideale per calmare la fame fisiologica e tenere sotto controllo eventuali attacchi, derivati per lo più da disordini alimentari per abitudini scorrette, e non sempre da profonde motivazioni psicologiche come si pensa. La vulnerabilità a spiluccare si accentua quando il corpo risente della mancanza del carburante giusto, perché abbiamo saltato i pasti, mangiato di fretta  o consumato cibi troppo ricchi di calorie ma poveri di nutrienti. Un buon piatto di pasta al pomodoro, ad esempio, seppur scontato, è un must della dieta mediterranea: se si rispettano piccoli accorgimenti nutrizionali (varietà, abbinamenti, quantità e alternanza del tipo di cibo), la sazietà è assicurata senza “pesare” sulla linea. A pranzo o a cena, secondo l’andamento del piano alimentare giornaliero, anche quando si è stanchi e non si ha voglia di spadellare per ore. I tempi di preparazione sono appena quelli che vanno dalla bollitura dell’acqua alla cottura della pasta e con tanto di tavola apparecchiata!

Ricetta: Pappardelle pomodoro e basilico

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