Quando si parla di Weight Watchers si parla poco di lei, Sophia Branoff, e forse bisognerebbe appellarsi alla memoria di coloro che hanno frequentato le riunioni fino agli inizi degli anni 90 per ricordarsi della sua gigantografia in bella mostra in tutte le sale, accompagnata dalla bella didascalia ” 26 kg persi”. Ma è per merito suo che è iniziata la nostra bella favola, innumerevoli chili persi grazie alla brillante idea, nel 1967, di aprire delle filiali in altri stati Usa e di esportare oltreoceano il metodo dimagrante più famoso al mondo (creato da Jean Nidetch nel 1963), fondando così la WW EUROPA INC. per approdare nel 1973 anche in Italia.
Da questo trafiletto ripreso dal magazine “Sophia’slender reflections – Weight Watchers” (Le snelle riflessioni di Sofia) del 2005, si evince chiaramente chi fosse Sophia e il ruolo occupato nell’ambito del brand dietetico più famoso al mondo. Fondatrice di 2 società, Weight Watchers of Western Michigan Inc. e Weight Watchers Europa Inc., dopo aver ottenuto il marchio in franchising dalla casa madre Weight Watchers International. Per quanto riguarda la WW Europa Inc. nel trafiletto si fa riferimento solo all’Italia e alla Grecia, ma è giusto ricordare che erano molti altri i paesi europei in cui la famiglia Branoff aveva avviato la gestione del marchio, persi però durante gli anni successivi alla morte di Sophia. Anni nei quali il potente business, passato nelle mani degli eredi, i figli Christopher e Dennis e, in seguito, i giovanissimi figli di questi ultimi, cominciava forse a risentire della mancanza di una guida solerte e convinta quale Sophia era stata.
Per il magazine, clicca su: Sophia’s slender REFLECTIONS- Weight Watchers
L’arrivo degli anni 2000 inizia a lanciare i primi segnali di una favola che si stava dissolvendo, senza che nessuno quasi se ne accorgesse. Chi ha mai infatti notato il passaggio del marchio ad altri gestori in Francia, Spagna e Portogallo? Chi si è accorto del ritiro del marchio a Cipro e in Grecia? Chi lo gestisce oggi in Inghilterra, Austria, Germania, Polonia, e così via? A mala pena ci siamo rese conto del passaggio alla Coop in Svizzera, evidentemente per forza di cose. Perché quando è toccato a noi, anche se stranamente giornali e televisione non ne avessero parlato (col senno di poi, non è difficile immaginare il perché, ma questa è un’altra trama di intrecci e personaggi!), abbiamo cercato un modo per non perdere il nostro “tesoro”, recandoci persino alle riunioni di Lugano! Ci siamo poi appellate alla casa madre, richiedendo noi stesse la gestione personale del marchio, sicuramente più consapevole e diretta, se tutta italiana, visto che il problema era esclusivamente legato alla gestione americana, troppo lontana e spesso difficoltosa. Ma la risposta è stata uguale al comunicato stampa che segue, diffuso da FILCAMS-Cgil:
“L’abbandono avviene poiché alla Weight Watchers Europa Inc., della famiglia Branoff, che operava in Italia, non è stato rinnovato il contratto di franchising da parte della W.W. International Inc., proprietaria del marchio W.W.“.
E ancora: “Weight Watchers International si disimpegna e ritira il marchio alla famiglia Branoff, non essendo più interessata al mercato italiano, nonostante il ragguardevole successo commerciale conseguito e la consolidata presenza sul nostro mercato“.
Nonostante il nostro amore, la nostra passione, nonostante l’insistenza da parte della Filcams “anche in sede di Ministero del Lavoro, per il coinvolgimento della Weight Watchers International, proprietaria dei marchi Weight Watchers, al fine di aprire una prospettiva occupazionale per queste lavoratrici“, la risposta degli americani è stata negativa.
Ci hanno però lasciato in dotazione le bilance!
Per il comunicato stampa originale, clicca su: http://www.filcams.cgil.it/weight-watchers-international-si-disimpegna-w-w-europa-lascia-il-mercato-italiano-licenziamento-collettivo-per-60-lavoratrici/