ricominciare la dieta come i bambini

Ricominciare la dieta come i bambini

Ricominciare la dieta come fanno i bambini: imparando a conoscere il cibo e le sue funzioni.

Ricominciare la dieta può essere del tutto naturale, se proviamo a farlo come fanno i bambini. È una riflessione che mi sorge spontanea osservando Leo mentre siamo a tavola e penso che fra poco le vacanze finiranno. Che succederà allora? Quante cose ci toccherà ricominciare? Il ritorno alla vita quotidiana significherà anche dover ritornare a pensare al cibo in maniera diversa e a riprendere quella strada di buone abitudini che tanti fanno in fretta a perdere quando si stacca la spina. Ora è lui che mi osserva e come per una sorta di telepatia, mi domanda:

– Nonna, cosa diventa il cibo che mangiamo?

Leonardo, quattro anni. Il mio adorato nipotino! Gli parlo sempre in modo dolce. Gli faccio i complimenti. Lo incoraggio. Gli dico cose che rafforzano la sua autostima e quando serve, sdrammatizzo. Quando questo miracolo della vita prende forma, il concetto di AMORE si amplifica talmente tanto da farci entrare quasi in un’altra dimensione e tutti i nonni sapranno cosa intendo! Comunque non è la prima volta che Leo mi pone domande impegnative, nei tanti momenti in cui è con me, con noi. Quando pranza, fa merenda o giochiamo a fare i cuochi, mi rendo conto di quanto il cibo sia parte integrante della sua crescita personale, sia a livello fisico che comportamentale.

Cibo come nutrimento prima di tutto, arricchito da tanti momenti preziosi che ne stanno formando il carattere. Ci sono i momenti “golosi”,  poi i momenti del “non mi va più”, del “sono sazio” ed anche i momenti del “sì, lo assaggio” e del “non mi piace nonna”. È stato abituato sin da piccolo a mangiare in modo vario. Gli abbiamo insegnato, genitori in primis, che la verdura fa bene al pancino. Non si insiste se non ha particolarmente appetito e si rispettano i suoi tempi quando è a tavola. Perché lui si prende tutto il tempo che gli serve: masticando lentamente e mettendo in bocca altro cibo solo quando ha deglutito. Fantascienza? No, solo buone abitudini che, giorno dopo giorno, contribuiscono a fare di Leo un bambino consapevole di quanta importanza abbia il cibo nella sua giovane vita.

Ma torniamo alla domanda impegnativa di poc’anzi. Intenzionata a fornirgli una risposta facile facile ma d’effetto,  lo guardo e molto semplicemente gli rispondo:

– Il cibo che mangi diventa te, i tuoi occhi, la tua pelle, i tuoi capelli, i tuoi muscoli ed anche tutto ciò che non vedi ma che è dentro di te! – Sembra stupito e osservandomi con i suoi occhioni blu e sorridenti, mi fa:

– Che bello nonna, ho capito! – Ha capito, dice, ma non passa nemmeno un secondo che serio serio aggiunge:

– Però diventa anche cacca! La mamma dice sempre che mangiare tanta verdura mi aiuta a fare la cacca senza fatica.

Beh, che dire? Quattro anni portati davvero bene!  E sorrido compiaciuta.

Perché ho raccontato questo piccolo momento di vita personale? Per non dimenticare mai che dovremmo comportarci tutti come i bambini, dopo aver ascoltato e parlato a noi stessi proprio come si fa con loro, con amore!  Imparando con la loro stessa curiosità e pazienza a conoscere il cibo e a dargli la giusta importanza ogni giorno. In un’ottica prima di nutrimento ed eventualmente di soddisfazione di alcuni  bisogni, poi, e di gratificazione quando serve. Buona riflessione, dunque, e buona continuazione di vacanze! Nell’attesa di ricominciare non una dieta sterile, ma ciò che migliora la nostra vita attraverso piccoli, amorevoli e consapevoli gesti quotidiani.

Autore: Maria Grazia Antimi

Maria Grazia Antimi, Specialista del metodo Weight Watchers fino al 2007, anno della chiusura dell’azienda in Italia, è oggi Counselor nutrizionale di Weight Wellness, brand specializzato in Counseling nutrizionale, finalizzato al dimagrimento e al mantenimento del giusto peso corporeo attraverso un programma di educazione alimentare e supporto motivazionale, con sedi attive sul territorio nazionale. Opera in Emilia Romagna (Forlì, Riccione, Rimini), Marche (Pesaro) e Toscana (Firenze).

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