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Io e la mia “Dieta”

Io e la mia “Dieta”… stiamo bene insieme! No, non sono le parole di una nota canzone, anche se mi piace leggerle canticchiando, ma un pensiero profondo scaturito dalla mia lunga esperienza nel campo della rieducazione alimentare, che spero possa fornire spunti di riflessione, con l’ausilio di un breve questionario/test finale, a chi desidera prendersi cura dei propri chili di troppo.

Ai giorni nostri, essere consulenti nutrizionali o dietologi o naturopati o qualunque professionista si occupi di alimentazione, significa trattare le persone che desiderano dimagrire, nella loro completa interezza psicofisica. Tenere cioè presente tutte le sfaccettature di ogni individuo e tenere conto della correlazione tra il suo modo di essere e la sua quotidianità. Una quotidianità fatta di lavoro o  “non lavoro”, di scelte anche alimentari, di emozioni ed ansie, di un vissuto in cui l’approccio alla vita stessa è determinante per le modifiche che si propone di compiere. Ogni persona che si avvicina al desiderio di mutare in meglio la propria alimentazione e, di conseguenza, le proprie abitudini, ha una storia personale di cibo, che va studiata ed approfondita al fine di ottenere un serio e duraturo cambiamento.

Il compito del counselor, ciò che siamo noi di  Weight Wellness, non è quello del “proporre cosa mangiare” per un dimagrimento fine a sé stesso, ma è soprattutto quello di far trovare o ritrovare un equilibrio mentale affinché si possa ristabilire un corretto rapporto con il cibo, sia nell’ottica di calo di peso, che di recupero di una sana e corretta nutrizione, base necessaria per la prevenzione di malattie e per il mantenimento di una buona salute individuale. Ognuno si deve rendere partecipe delle sue scelte alimentari, diventando protagonista della propria alimentazione, dall’acquisto del cibo alla tavola.

No, quindi, agli elenchi prestampati dove gli schemi dietetici sono scelti da altri e spesso vissuti con costrizione e che, se non sentiti come propri, potrebbero diventare in poco tempo, non adatti al proprio modo di vivere e di essere.

No alla privazione alimentare che porta spesso all’abbandono dell’obiettivo prefissato.

Si invece alla “dieta” fattibile e che dia la possibilità di essere gestita in autonomia. Dove anche i momenti di disagi piccoli o grandi e che faranno parte del percorso, porteranno ad impegnarsi, affrontando gli obiettivi con lucidità e ragionamento. Ne verrà fuori un impegno sicuramente meno gravoso e con il fine di appropriarsi del metodo scelto in cui sarà più semplice anche identificarsi.

Si alla “dieta” in cui si impara, si approfondisce e si fanno proprie le indicazioni fornite, quella dieta” che nel medio e soprattutto lungo termine, porterà, come nel suo significato più vero e profondo, ad uno stile di vita migliore.

Ecco perché si rende necessario far comprendere come inserire queste idee nella propria routine, per non discostarsi troppo da noi stessi e da ciò che siamo. Tutto ciò comporta anche un miglior modo di presentarsi agli altri, di vivere, di accettare la possibilità di modificare, anche di poco, le convinzioni errate. Diventando protagonisti del proprio benessere ed indirettamente anche del benessere di chi ci è vicino. Imparando a scegliere. Imparando a non limitarsi soltanto a dimagrire per poi ritrovarsi al punto di partenza, quando la motivazione non sarà più la stessa. E imparando a far pace con le emozioni, accettando che si può anche “cedere” o “cadere”. E’ soprattutto importante capire cosa c’è dietro al sovrappeso e agli “scivoloni”, per affrontare la “dieta” in modo costruttivo, con pazienza, determinazione e disponibilità al cambiamento. Cambiare, nella testa e nella vita, attraverso azioni volontarie specifiche che hanno inizio dal proprio modo di vedere le cose e dal proprio comportamento, per arrivare alla piena autogestione nutrizionale.

Ognuno ha un vissuto personale ed è opportuno gestire le proprie giornate anche in virtù di ciò che si è. La vita ha le sue variabili ed ogni persona è variabile ogni giorno ed ogni ora, per cui adattarsi a ciò senza mollare gli obiettivi, è il vero successo. Bisogna giocare d’anticipo e programmare quando e quanto più possibile. Mangiare ciò che piace senza sentirsi in colpa, per poi tornare ad una ragionevole e sana scelta alimentare. Raggiungere l’appagamento non solo attraverso il cibo, ma attraverso tutto ciò che riempie l’anima. Ed infine,  essere sinceri con sé stessi, cercando di incontrare e conoscere a fondo  il proprio “io” interiore.

E adesso, se sei arrivato/a a leggere fin qui,  sei pronto/a ad affrontare questo nuovo modo di intendere la “dieta”? Rispondi con sincerità alle domande che ti propongo e inizia il tuo personale dialogo interiore!

  • Quanto conosco le mie debolezze e problematiche?
  • Ho soluzioni?
  • Quanto sono informato/a e preparato/a?
  • Quanto mi conosco e quanto sono pronto/a a cambiare davvero?
  • Mi riconosco in quanto detto?
  • Autogestione nutrizionale: a che punto sono?

Concediti la possibilità di abbracciare tutto ciò che hai letto e sono certa che, da ora in poi, anche tu e la tua “dieta” starete benissimo insieme!

Autore: Maria Grazia Antimi

Maria Grazia Antimi, Specialista del metodo Weight Watchers fino al 2007, anno della chiusura dell’azienda in Italia, è oggi Counselor nutrizionale di Weight Wellness, brand specializzato in Counseling nutrizionale, finalizzato al dimagrimento e al mantenimento del giusto peso corporeo attraverso un programma di educazione alimentare e supporto motivazionale, con sedi attive sul territorio nazionale. Opera in Emilia Romagna (Forlì, Riccione, Rimini), Marche (Pesaro) e Toscana (Firenze).

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