giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa

Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa

Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa: i modi di dire che regolano il calendario alimentare settimanale.

Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa: così vuole l’antico detto che la tradizione popolare ci tramanda da tempo immemore. E poiché il cibo è anche storia e cultura, cercheremo di spiegarne le origini e capirne il significato. Tutto ha inizio nel secondo dopoguerra e si basa su alcune regole della religione cattolica che scandivano il ritmo alimentare della popolazione, nell’osservanza di una sorta di quaresima settimanale. E’ proprio in questo periodo, infatti, che gli gnocchi cominciano a fare la loro comparsa nelle botteghe di generi alimentari. Composti di farina e patate, venivano preparati e venduti freschi per il menù a base di gnocchi del giovedì, e il giovedì veniva considerato quasi come un giorno festivo, perché si era soliti saziarsi abbondantemente in vista del digiuno canonico del venerdì. Il giovedì tutti erano contenti, persino l’infelice a cui veniva dato il consiglio “ridi, ridi, che mamma ha fatto li gnocchi”.

Ma poi arrivava il venerdì, il giorno detto di “magro”, per cui ci si doveva astenere dal consumare carne, sostituendola con il pesce e con i legumi. Quindi non un digiuno vero e proprio, bensì l’osservanza di uno specifico divieto di matrice religiosa, riguardante solo la carne. Da qui l’abitudine al pesce del venerdì, sia in ambito domestico che negli esercizi pubblici, dalle botteghe di generi alimentari alle trattorie.

E veniamo alla trippa del sabato. Il sabato era il giorno stabilito per la macellazione degli animali e la preparazione dei tagli di carne per il pranzo della domenica, diverso dai pranzi feriali e più ricco. Ovviamente i tagli buoni di carne, manzo e vitello, spettavano ai padroni, mentre ai contadini erano concessi quelli meno pregiati. Ma siccome della bestia non si buttava via niente, ai contadini erano concesse anche le frattaglie, tra cui la trippa. Quest’ultima, pur essendo un alimento povero, veniva preparata in maniera succulenta, tale da rendere particolarmente soddisfacente il pasto di chi aveva faticato molto e guadagnato poco. E dato che, contrariamente a quanto si possa credere, la trippa è un alimento povero di grassi ma ricco di proteine ad alto valore biologico, la donazione alla fine risultava alquanto sana dal punto di vista nutrizionale e giustamente meritata.

Non a caso oggi, di fronte a richieste che non si ha intenzione di soddisfare, è d’uso rispondere con il famoso detto “non c’è trippa per gatti”. Un modo di dire che sottintende la volontà di non sprecare qualcosa di prezioso per chi, al contrario degli antichi e degni contadini, forse non lo merita.

Ma cosa c’entrano i gatti? In verità la storia è un’altra, e vale la pena ricordarla trattandosi di trippa. Siamo a Roma agli inizi del ‘900 e il Campidoglio è infestato da ratti. Per tale ragione il Comune mantiene a trippa una folta schiera di gatti preposta a dar loro la caccia. Ma quando la spesa eccessiva, a causa del protrarsi della situazione per colpa degli indolenti felini, manda in dissesto il bilancio comunale, l’allora sindaco Ernesto Nathan decide di non acquistarne più. Così ne fa cancellare la voce dal registro, dove qualcuno in tutta sincerità e in puro dialetto romanesco, annota: “Nun c’è più trippa pe’ gatti”.  Il provvedimento risolse non solo il problema della spesa per la trippa, ma anche quello principale dei topi. E i gatti, non più satolli, tornarono a dar loro la caccia con grande profitto.

Autore: Rosa Bavetta

Rosa Bavetta, Specialista del metodo Weight Watchers fino al 2007, anno della chiusura dell’azienda in Italia, è oggi Counselor nutrizionale di Weight Wellness, brand specializzato in Counseling nutrizionale, finalizzato al dimagrimento e al mantenimento del giusto peso corporeo attraverso un programma di educazione alimentare e supporto motivazionale, con sedi attive sul territorio nazionale. Opera in Lombardia a Milano e Monza.

Contatti per consulenza, incontri settimanali, supporti individuali e di gruppo: sito: www.weightwellness.it

e-mail: info@weightwellness.it

Tel. 334 36 26 491

Facebook: Weight Wellness

Per conoscere le sedi di tutte le riunioni Weight Wellness in Italia, cliccare su https://www.weightwellness.it/le-nostre-sedi/ e scegliere la propria regione e la sede d’interesse.